Insulina e Terapia Iniettiva

Fonte: Standards Italiani per la cura del diabete mellito 2018 AMD-SID

Terapia Iniettiva-penne ed aghi

Nelle persone con diabete la terapia insulinica è un farmaco salva-vita. L’insulina viene somministrata attraverso una penna preriempita.

Le penne dotate di cappuccio hanno caratteristiche simili, indipendentemente dal tipo di insulina e sono composte da una fiala contenente l’insulina, liquido e trasparente, che si può visualizzare togliendo il cappuccio.

La penna ha due estremità: una per avvitare l’ago e l’altra, con la rotella, gestire il dosaggio delle unità. Ruotando la rotella, visualizzi e selezioni il numero delle unità da iniettare.

L’ago è un dispositivo monouso che non va mai riutilizzato e deve rimanere sterile, protetto dal sigillo di sicurezza e dal copriago, fino al momento dell’uso.

Come conservare la penna

La penna va conservata in frigorifero ad una temperatura di 2-8 °C nel cassetto delle verdura o nella porta del frigo. L’insulina non deve mai congelare, altrimenti diventa inattiva.

30 minuti prima dell’iniezione, tira fuori dal frigo la penna. Portala a temperatura ambiente, tenendola nel palmo della mano per qualche minuto.

La penna di insulina, una volta utilizzata per la prima volta, va conservata a temperatura ambiente (max di 30 °C). Dopo 28 giorni dall’apertura, la penna non è più utilizzabile e va smaltita.

Prima di procedere con l’iniezione, controlla sempre 

  1. la data di scadenza dell’ago che utilizzi;
  2. che l’insulina che usi è quella corretta;
  3. data di scadenza della penna preriempita.

Dove si inietta l’insulina?

L’insulina si inietta di volta in volta in differenti sedi di iniezione:  

  • addome (a 4 dita di distanza a lato dell’ombelico);
  • braccia (il terzo mediano, sulla parte posteriore);
  • cosce (davanti e di lato, nel terzo superiore delle cosce);
  • glutei (nella parte alta e laterale);

Le insuline rapide e ultrarapide vanno preferibilmente iniettate sull’addome, quelle a lunga durata d’azione su cosce glutei e braccia.

Fai le iniezioni ad almeno un dito di distanza l’una dall’altra e non ripetere l’iniezione nello stesso punto per almeno un paio di settimane.

Periodicamente, fai un’autopalpazione delle sedi di iniezione: se senti dei noduletti duri sottopelle è meglio evitare le iniezioni in quei punti. Non iniettare mai l’insulina nella stessa sede ma provvedi sempre ad una rotazione dei siti di iniezione.

Come si inietta l’insulina?

Posiziona la penna di insulina perpendicolarmente alla cute, inserendo l’ago nel sottocute senza necessità di inclinare la penna né di utilizzare la tecnica del pizzicotto, se non in soggetti molto magri o nei bambini.

Prima di iniziare, raccomandiamo di lavarsi sempre le mani, disinfettare la zona di iniezione e attendere che si asciutta.

La penna di insulina va correttamente preparata: per prima cosa avvita l’ago.

Poi, ti consigliamo, al primo utilizzo, di fare una prova di funzionamento. Ruota la manopola e seleziona due unità. Premi il pistone tenendo l’ago rivolto verso l’alto. Dovrebbe apparire una goccia ed è il segno che la penna funziona correttamente.

Imposta la dose prescritta, al momento in cui si è pronti per l’iniezione e non prima.

A questo punto posiziona la penna di insulina perpendicolarmente alla cute, inserendo l’ago nel sottocute senza necessità di inclinare la penna.

Dopo aver premuto il pistone attendere e contare fino a 10 prima di togliere l’ago dalla cute.
A conclusione l’ago va tolto e gettato via dopo ogni iniezione e non va riciclato.

Come smaltire aghi, penne e strisce e lancette pungidito?

Qual è il modo migliore per smaltire aghi e penne (ma anche strisce e lancette pungidito) utilizzate per la terapia?

Gli aghi dopo l’uso vanno appositamente ricoperti con il proprio cappuccetto di plastica e così come le strisce reattive e i pungidito per il controllo della glicemia, vanno messi in un apposito contenitore per rifiuti speciali.

Il contenitore con  tale materiale una volta pieno va sigillato e smaltito nella spazzatura indifferenziata, salvo altre specifiche indicazioni del proprio territorio di residenza  (v. smaltimento rifiuti speciali , a rischio biologico).