Vino e alcolici. Come comportarsi?
L’abitudine al consumo di bevande alcoliche è parte integrante della cultura di molti Paesi inclusa la nostra bella Italia – Anzi specie nelle aree a vocazione agricola, è consuetudine farsi da soli il proprio vino ed andarne ovviamente orgogliosi.
Va anche osservato che ultimamente i costumi stanno cambiando e il consumo di bevande alcoliche si estende anche ad altri ambiti, si slega dal pasto, diventa un mezzo per socializzare, soprattutto tra i giovani e giovanissimi per i quali bere alcool rappresenta un rito di emancipazione sociale.
Vediamo allora qual è quel sottile filo che lega alcool e diabete e cosa dobbiamo consigliare ai nostri pazienti diabetici che non smettono mai di chiederci il placet per un buon bicchiere di vino a tavola! Il costituente fondamentale e caratteristico di ogni bevanda alcolica è l’ etanolo.
Il corpo umano è per lo più in grado di sopportare l’etanolo senza evidenti danni purchè si rimanga entro i limiti di un consumo moderato: che va inteso per 1-2 Unità Alcoliche per un uomo e ½ -1 Unità Alcoliche per una donna. Ogni Unità Alcolica corrisponde a 12 g di etanolo.
Tra vino, birra e superalcoolici ci sono delle differenze che vanno oltre la percentuale di alcool contenute nelle singole bevande. Le maggiori differenze in termini glicemici sono ovviamente collegate al contenuto di zuccheri. Il vino è la bevanda alcoolica che presenta il minor contenuto di zuccheri presenti in genere in tracce. La birra contiene mediamente 3,5 gr di zucchero ogni 100 ml.
Per i superalcoolici le differenze dipendono dal tipo di superalcoolico: da zero zuccheri per i liquori secchi brandy, cognac, wiskey,gin etc ai 3,0 – 4,0 gr di zucchero ed oltre per i vini liquorosi, il porto ed i vari cocktail come il mojito e similari che arrivano anche al doppio di zucchero.
Diversi studi scientifici hanno inoltre dimostrato che il consumo di moderate quantità di alcool giornaliere, ossia intorno ai 10-12 gr di alcool (ossia l’equivalente di un bicchiere di vino) ha un effetto protettivo sul rischio cardiovascolare e migliori in parte la risposta dei tessuti alla azione della insulina. Ma la vera differenza tra il vino e le altre bevande alcoliche è nel contenuto di sostanze Antiossidanti come i Tannini, gli Antociani, i PoliFenoli e primo fra tutti il Resveratrolo.
Tutte queste sostanze hanno un riconosciuto effetto protettivo cardiovascolare.
Tuttavia è buona regola, per le persone con diabete di non bere fuori pasto perché l’alcool bevuto a digiuno blocca temporaneamente la capacità del fegato di produrre zucchero, questo può portare a episodi anche gravi di ipoglicemia soprattutto nei pazienti che praticano terapia insulinica.
Nella fase post-prandiale invece l’assunzione di l’alcool può causare valori più elevati di glicemia. È inoltre importante sapere che la persona con diabete che ha ecceduto nel bere può non riconoscere i sintomi dell’imminente ipoglicemia e, quindi, non correggerli.