Emoglobina glicata
Fonte: Standards Italiani per la cura del diabete mellito 2018 AMD-SID
Mettiti alla prova!
HbA1c – l’esame che non tutti conoscono
Se si è una persona affetta da diabete, può capitare di leggere tra i risultati delle proprie analisi una strana sigla: “HbA1c”. Si tratta dell’emoglobina glicata, un esame veramente importante di cui non tutti conoscono i dettagli, vediamoli insieme.
Glicemia e glicata qual è la differenza?
Cominciamo facendo un paragone tra l’esame dell’emoglobina glicata e la misurazione della glicemia. Per farlo prendiamo l’esempio di un’automobile che viaggia in autostrada. Lungo il tragitto incontra un autovelox, che misura la velocità del veicolo in un dato momento. Allo stesso modo il risultato della misurazione della glicemia restituisce la situazione al momento della misurazione.
Ora pensiamo alla stessa automobile che lungo l’autostrada incontra il sistema “tutor”. Il “tutor” misura la velocità media del veicolo tra due punti di rilevazione, considerando che in diversi momenti del percorso la velocità potrà essere aumentata o ridotta. Allo stesso modo l’esame dell’emoglobina glicata misura la glicemia media nell’arco di due o tre mesi, considerando eventuali picchi o abbassamenti momentanei della glicemia.
Come si misura la glicata?
Come funziona l’HbA1c e come ottiene questa misurazione è presto detto: la glicata misura la quantità di zucchero che si lega all’emoglobina, la proteina presente nei globuli rossi. Un singolo globulo rosso ha una durata di vita di circa 3 mesi, e per questo motivo con l’emoglobina glicata è possibile monitorare l’andamento della glicemia per quel periodo, valutando la frequenza di glicemia alta grazie alla quantità di zucchero che andrà a legarsi all’emoglobina.
Per questi motivi basta un semplice prelievo venoso per misurare l’emoglobina glicata, e l’esame va svolto ogni 3 o 4 mesi. I valori di norma per questo esame sono compresi tra 31 e 44 mmole/mole oppure tra 5 e 6,2% se espressi in percentuale. I valori ottimali di ognuno vengono tuttavia indicati dal diabetologo, che conosce le specificità di ogni paziente. Il diabetologo va contattato con urgenza anche nel caso di valori molto elevati, come 75 mmole/moli o 9%
Trascurare l’esame o i risultati è decisamente rischioso, perché potrebbe portare allo sviluppo di complicanze croniche del diabete, come problemi al sistema cardiovascolare, ai reni, agli occhi e al sistema nervoso periferico.